Nuovo mondo #2 - Intervista a Simona Borrillo
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Nuovo mondo #2. Intervista a Simona Borrillo

Siamo alla ricerca di idee che ci aiutino a immaginare un “nuovo mondo”, per il settore culturale e non solo. Abbiamo intervistato Simona Borrillo (Ufficio cultura di Bibbiano e PICNIC! Festival)

Dopo due mesi di lockdown avevamo bisogno di idee che ci aiutassero a immaginare un “nuovo mondo”, per il settore culturale e non solo. Allora abbiamo scritto sei domande e le abbiamo mandate ad organizzatori di eventi, promotori di concerti, operatori culturali e direttori artistici attivi in Emilia.

Nuovo mondo è la raccolta delle loro risposte.

Quelle che vi proponiamo oggi sono di Simona Borrillo, bibliotecaria e addetta presso l’Ufficio cultura del Comune di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, dove si occupa dell’organizzazione di eventi e dei rapporti con le scuole per la biblioteca comunale “Milena Fiocchi”. Come organizzatrice di eventi indipendente, è tra gli ideatori del PICNIC! Festival, il primo festival campestre dedicato all’illustrazione e al fumetto, in programma dal 2007 la terza domenica di giugno al parco “le Caprette” di Reggio Emilia.

Come hai passato il periodo del lockdown? E cosa ha comportato per il tuo gruppo di lavoro?

L’ho passato in casa con i miei due figli ed il mio compagno. Abitando in una zona molto verde della città, direi che siamo sopravvissuti (quasi) indenni alla quarantena creando, letteralmente, altri mondi sul terrazzo. Siccome ho un bimbo di tre mesi, mi trovavo già in maternità quando l’emergenza sanitaria si è manifestata quindi la mia routine non è stata di molto intaccata. Il mio lavoro di bibliotecaria era comunque in standby ma i miei colleghi hanno vissuto una situazione di blocco e chiusura totale delle attività. Come operatrice culturale invece non sono mai stata “ferma”. Anche se sono in casa io guardo sempre avanti e fuori.


«Le cose da fare sono tante, bisogna progettarle senza avere la presunzione che vadano bene così ma è necessario saper reinventarle e migliorarle ogni settimana. Di sicuro bisogna guardare al piccolo per arrivare al grande»

Un’idea che vorresti realizzare, non appena sarà possibile

Mi piacerebbe realizzare qualcosa che faccia bene. A me e agli altri. Purtroppo quest’anno, per la prima volta dopo anni, non potrò organizzare con l’Associazione di cui faccio parte il PICNIC! Festival e credo che ne sentirò la mancanza. Non escludo di inventare qualcosa di nuovo più avanti, magari un piccolo evento, un segnale di normalità.


Il primo spettacolo a cui vorresti assistere

Vorrei assistere ad uno spettacolo all’aperto di burattini. Poi, subito dopo, vorrei ascoltare un concerto.


Una cosa che si potrebbe fare per ripartire col piede giusto

Imparare dalla situazione di emergenza che ci ha travolti e che non abbiamo ancora risolto. Prevederne gli sviluppi e progettare a lungo termine per il benessere di tutti. Le cose da fare sono tante, bisogna progettarle senza avere la presunzione che vadano bene così ma è necessario saper reinventarle e migliorarle ogni settimana. Di sicuro bisogna guardare al piccolo per arrivare al grande.


Dicono che il mondo non sarà più lo stesso… Tu come lo vorresti questo “nuovo mondo”?

Di sicuro non lo vorrei come quello di Huxley! Lo vorrei meno economico e più solidale. Lo vorrei meno violento e più verde. Sembro Miss Italia quando dice che vorrebbe la pace nel mondo? In realtà sono una persona idealista ma concreta e credo che buoni modelli portino buoni frutti. Quando i genitori mi dicono «Guarda, un disastro, mio figlio non legge un libro» io rispondo sempre «E tu?».


Una canzone che ti ha accompagnato in queste settimane

Da oltre tre mesi sto cantando ad oltranza “44 gatti” con mia figlia, ma la verità è che ho una fissazione per “Buio” di IOSONOUNCANE.