Mostre

Le mostre da vedere

A tre anni dalla scomparsa, i Musei Civici di Reggio Emilia celebrano uno dei più importanti intellettuali reggiani, Giulio Bizzarri, per ricostruire la figura complessa e poliedrica di un inesauribile creativo. Trovate questo e molto altro alla pagina dedicata alle mostre da vedere in Emilia-Romagna e dintorni.


Pittura, scultura, fotografia, architettura, grafica, design. La nostra guida aggiornata alle mostre da vedere in programma a Reggio Emilia, Parma, Modena, Bologna, in Romagna, a Milano, Torino e in Toscana.



dal 29 novembre 2023 al 17 marzo 2024
Giulio Bizzarri. Arte divertissement pubblicità
Reggio Emilia, Palazzo dei Musei
A tre anni dalla scomparsa, i Musei Civici di Reggio Emilia celebrano uno dei più importanti intellettuali reggiani, Giulio Bizzarri, per ricostruire la figura complessa e poliedrica di un inesauribile creativo. Nato a Reggio Emilia nel 1947, Bizzarri si è affermato come professionista nel campo della comunicazione. Formatosi negli ambienti intellettuali delle neoavanguardie, Bizzarri collabora con Rosanna Chiessi a fianco di Corrado Costa e degli artisti modenesi, tra cui Franco Guerzoni, con il quale stringe un sodalizio di amicizia e lavoro duraturo nel tempo. Direttore creativo negli anni ’80 nel gruppo BBDO Italia, alle attività strettamente pubblicitarie ha sempre alternato esperienze di progettazione di eventi culturali tra le quali celebri la rassegna “I Porci Comodi”, organizzata dal Comune di Reggio Emilia nel 1981, e la mostra e le pubblicazioni legate a “Esplorazioni sulla via Emilia”, con Luigi Ghirri. Nel 1989 ha fondato a Reggio Emilia l’Università del Progetto (UdP). La mostra, a cura di Alessandro Gazzotti e Ernesto Tuliozi, cerca di ricostruire i molteplici aspetti del lavoro di Bizzarri, di ritrovare la sua presenza come autore (spesso nascosta da una sua forma naturale di ritrosia) e di ricostruire la sua identità culturale, decifrandone la complessa poetica attraverso gli archivi che documentano la sua attività, pubblica e privata.

dal 17 novembre 2023 al 17 marzo 2024
Marionette e Avanguardia. Picasso Depero Klee Sarzi
Reggio Emilia, Palazzo Magnani
Una mostra-spettacolo assolutamente originale che racconta come le Avanguardie del Novecento hanno trovato nel tema dei burattini e delle marionette un suggestivo veicolo creativo. Da Pablo Picasso ai futuristi, dal Bauhaus nella Weimar degli anni Venti all’avanguardia russa, dagli esemplari più antichi, come i Pulcinella o gli Arlecchino della Commedia dell’Arte, fino a quelli di Otello Sarzi realizzati con materiali sperimentali. Nelle sale del piano terra si trova un palcoscenico dedicato al Teatro delle marionette e uno al Teatro dei burattini in cui vanno in scena senza sosta “performance” e “azioni teatrali” curati dalla Compagnia marionettistica Carlo Colla & Figli di Milano e dall’Associazione 5T di Reggio Emilia.

fino al 30 novembre 2023
Luigi Ghirri. I sassi di Pollicino
Guastalla (RE), Palazzo Ducale
Nelle 12 stanze del piano nobile in mostra 80 fotografie a colori che raccontano luoghi e spazi del territorio padano, con attenzione ai centri, alla campagna e al Po. E poi un tuffo nella nostra cultura più profonda e radicata: come diceva Luigi Ghirri, “in Italia, gli interni delle case, delle chiese, dei cinema e dei negozi, sembrano musei in miniatura pieni di oggetti, una sorta di album locale”.

fino al 15 dicembre 2023
Arturo Bonfanti | Enrico Della Torre
Reggio Emilia, VV8artecontemporanea
In mostra una ventina di opere, quelle della maturità, di Arturo Bonfanti degli anni ‘70 e di Enrico Della Torre degli anni ’80, che offrono una prospettiva inedita del lavoro dei due artisti che hanno condiviso il pensiero astrattista italiano ed europeo teorizzato a metà degli anni ’30 in “KN” di Carlo Belli per poi reinterpretarlo alla luce della propria poetica, dando vita ad una ricerca artistica estremamente personale.

fino al 16 dicembre 2023
Gianni Morini. Colori di vetro
Sant’Ilario d’Enza (RE), Centro Culturale Mavarta
Partito dal naif e approdato nel corso degli anni a un iperrealismo “fiammingo” nella pittura, l’artista santilariese ritorna a un altro dei suoi favoriti ambiti espressivi: la fotografia. Questo progetto originale esplora le possibilità del caso e della luce: oggetti di vetro vengono frantumati, posti sotto un set di illuminazione sempre mutevole e poi ripresi dallo scatto fotografico. Le fratture del vetro restituiscono così, senza alcuna postproduzione, forme suggestive, raffinati spettri di colori e atmosfere enigmatiche, come dei paesaggi fantastici fatti di astrazione.

fino al 7 gennaio 2024
Parliamo ancora di me. Zavattini tra parola e immagine
Reggio Emilia, Musei Civici
La mostra, attingendo alla ricca collezione dei dipinti di Zavattini dei Musei Civici e al patrimonio documentario dell’Archivio Cesare Zavattini conservato presso la Biblioteca Panizzi, presenta una selezione di materiali in grado di restituire la propensione all’autorifl essione nell’esperienza culturale e artistica di Zavattini, facendo emergere la forte contaminazione tra forme della scrittura e della pittura, così come la dimensione transmediale della creatività artistica zavattiniana.

fino al 11 febbraio 2024
Felicitazioni! CCCP – Fedeli alla linea. 1984 – 2024
Reggio Emilia, Chiostri di San Pietro
I CCCP – Fedeli alla Linea (Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici, Danilo Fatur) a 40 anni dall’uscita del loro primo EP “Ortodossia”, riaprono i cassetti di un archivio collettivo fatto di immagini, suoni, testi, abiti, scenografie ed esperienze. L’esposizione, che sottolineerà la forza dirompente dei testi e l’aura quasi mitologica che circonda il gruppo, ne ripercorrerà l’intera storia. Una storia che ha intercettato alcuni tra i nomi più caratterizzanti degli anni ’80, da Pier Vittorio Tondelli a Luigi Ghirri a Amanda Lear. Un percorso cronologico e antologico porterà il visitatore a scoprire i dischi pubblicati dai CCCP, la gestazione di ognuno di essi, il racconto del mondo che li circondava e a cui si sono ispirati e poi gli universi generati attraverso i suoni, i testi, gli abiti e le performance create. Il racconto cronologico lascerà anche spazio a ambientazioni immersive che ricostruiranno, attraverso installazioni sonore, video, parole e immagini, il caos dell’essere CCCP, le esperienze quotidiane delle varie fasi creative, le sperimentazioni e i concerti.

fino al 25 febbraio 2024
L’hanno detto alla tivù. 50 anni di Telereggio in mostra. Un racconto della città e della provincia
Reggio Emilia, Spazio Gerra
Pioniera dell’emittenza radiotelevisiva privata, Telereggio ha attraversato cinque decenni di evoluzione tecnologica, ma soprattutto ha raccontato le giornate di un’intera provincia diventando parte integrante della comunità e riferimento principale nel campo dell’informazione. Attingendo al suo archivio audio-visivo di 20.000 ore di programmi digitalizzati, la mostra ripercorre momenti memorabili e vita di tutti i giorni con percorsi interattivi che conducono il visitatore dall’altra parte dello schermo per mostrargli come nasce l’informazione.

fino al 25 febbraio 2024
Un piede nell’Eden. Luigi Ghirri e altri sguardi
Reggio Emilia, Palazzo dei Musei
La mostra propone un’ampia riflessione sull’elemento naturale mettendo in dialogo tre esperienze che si svolgono all’incirca negli stessi anni e in cui fotografia, disegno e grafica fungono da dispositivi privilegiati nel ricollocare la natura all’interno del nostro orizzonte percettivo nel quale, spesso, occupa un ruolo secondario, di sfondo. Nel corridoio centrale, dedicato all’opera di Luigi Ghirri, sono presentate immagini realizzate prevalentemente in parchi e giardini fra il 1984 e il 1988, luoghi in cui, secondo l’autore, è possibile rivivere e sperimentare un sentimento di appartenenza con la natura. Luoghi a cui si rivolge dopo aver raccontato, negli anni precedenti, la profonda trasformazione delle prime aree naturali e agricole, segnando di fatto una svolta radicale nel modo in cui queste vengono percepite. Nella seconda parte è invece riallestita una selezione di fotografie provenienti da Giardini in Europa, mostra collettiva realizzata nel 1988 con la curatela di Luigi Ghirri e Giulio Bizzarri, in cui sono presentati gli esiti delle ricerche condotte in aree verdi in Italia e all’estero dagli artisti internazionali Andrea Abati, Olivo Barbieri, Giovanni Chiaramonte, Joan Fontcuberta, Mimmo Jodice, Gianni Leone, Francesco Radino, Olivier Richon, George Tatge, Ernesto Tuliozi, Fulvio Ventura, Verena Von Gagern e Cuchi White.

fino al 10 marzo 2024
Giulia Andreani. L’improduttiva
Reggio Emilia, Collezione Maramotti
Per la sua prima mostra personale istituzionale in Italia, Giulia Andreani presenta un progetto composto da un corpus organico di nuovi dipinti, tra cui alcuni grandi formati, e di acquerelli concepiti per la Sala Sud della Collezione Maramotti. Facendo propria la tecnica del fotomontaggio e trasponendola in espressione pittorica, Andreani giustappone elementi estratti da immagini reali e dettagli di fantasia. Punto di partenza concettuale per “L’improduttiva” sono stati i materiali iconografici contenuti in alcuni archivi di Reggio Emilia, attraverso i quali Andreani ha indagato il contesto storico e socio-politico della città, focalizzandosi sulle nozioni di confino e di prigionia, strettamente connesse alla storia delle donne.





fino al 26 novembre 2023
Tina Modotti. Oltre i confini
Colorno (PR), Aranciaia
La mostra, a cura di Ascanio Kurkumelis, ripercorre la vita e l’opera di una delle fotografe più importanti del Novecento. Novantotto le fotografie esposte che raccontano, insieme a lettere, documenti e “Pelle di tigre”, uno dei film di cui è stata protagonista, l’evoluzione del suo linguaggio e il corso della sua storia, di uno spirito indomito, libero e anticonformista nel Messico degli anni Venti.

fino al 10 dicembre 2023
The 1950s. Storie americane dei grandi fotografi Magnum
Parma, Palazzo del Governatore
La mostra nasce con l’obiettivo di raccontare in maniera organica, attraverso le immagini, quei travolgenti anni americani, mettendo a fuoco l’essenza di un decennio felice, ma assai complesso. L’esposizione riunisce per la prima volta insieme 82 scatti realizzati da grandi fotografi, membri dell’agenzia Magnum Photos, artisti che hanno catturato lo spirito della società d’Oltreoceano nei 50’s.

fino al 10 dicembre 2023
Umberto Boccioni. Prima del Futurismo
Mamiano di Traversetolo (PR), Fondazione Magnani-Rocca
Una grande mostra – a cura di Virginia Baradel, Niccolò D’Agati, Francesco Parisi, Stefano Roffi – dedicata a Umberto Boccioni, composta da quasi duecento opere, tra cui spiccano alcuni capolavori assoluti dell’artista. La mostra si sofferma sulla figura del giovane Boccioni e sugli anni della formazione affrontando i diversi momenti della sua attività, dalla primissima esperienza a Roma, a partire dal 1899, sino agli esiti pittorici immediatamente precedenti l’elaborazione del Manifesto dei pittori futuristi nella primavera del 1910. Un decennio cruciale in cui Boccioni sperimenta tecniche e stili alla ricerca di un linguaggio originale e attento agli stimoli delle nascenti avanguardie.

fino al 7 gennaio 2024
Edgar Degas e i suoi amici
Parma, Palazzo Dalla Rosa Prati
Oltre a una serie di disegni, xilografie, litografie e pochoir, acqueforti, libri, heliogravure e sculture in bronzo di sinuose ballerine che permettono di ricostruire l’intimità creativa di Degas, l’esposizione presenta un corpus di opere che si pone l’obiettivo di allargare lo sguardo per offrire una sorta di contesto artistico, necessario a comprendere a fondo l’unicità di un essere e di un agire. Ecco allora che, a formare idealmente una cerchia di relazioni personali e professionali, la mostra accosta alle opere del protagonista principale di questo viaggio nel tempo quelle di contemporanei quali Morisot, De Nittis, Cassat, Moreau, Renoir, Raffaelli, Manet, Lepic, Guillaumin, Forain, Desboutin e Boldini.

fino al 7 gennaio 2024
Destini incrociati. Italo Calvino e Franco Maria Ricci
Fontanellato (PR), Labirinto della Masone
L’esposizione ripercorre e indaga il rapporto lavorativo e personale che intercorse tra l’editore Franco Maria Ricci e il grande scrittore Italo Calvino. Nella biblioteca del Labirinto della Masone, che prende proprio il nome di Sala Calvino, la mostra si compone dei lavori che li videro collaborare nel corso degli anni: dalle copertine dei libri e delle riviste, ai dattiloscritti originali delle opere a firma Calvino.

fino al 30 giugno 2024
Viaggio nella musica di Miecio Horszowski
Parma, Casa della Musica e Musei della Musica
Parma rende omaggio al pianista polacco Miecio Horszowski, per far scoprire questa figura unica e originale che ha attraversato tutto il ‘900, figura già legata alla città, alla quale fu donato nel 2015 il suo archivio, in virtù del legame e dell’amicizia con Arturo Toscanini, il celebre direttore d’orchestra parmigiano. L’esposizione sarà altamente inclusiva, grazie alla sperimentazione di linguaggi e forme espressive innovativi.





dal 24 novembre 2023 al 11 febbraio 2024
Evan Roth. Mondi distorti
Modena, FMAV – Palazzo Santa Margherita
L’artista americano, per la prima volta in Italia con una personale, cura di Chiara Dall’Olio, opera tra fotografia, video, installazione e pittura. Al centro della sua ricerca artistica ci sono le distorsioni presenti sia a livello tecnico che socio-politico nel mondo delle reti digitali. Attraverso le sue opere Evan Roth rende visibili agli occhi di tutti gli aspetti invisibili delle tecnologie legate alla comunicazione, sfidando così la normale percezione che si ha di esse. 

dal 7 ottobre 2023 al 7 gennaio 2024
Il linguaggio delle immagini
Soliera(MO), Castello Campori
Da Luigi Ghirri a Franco Vaccari, da Olivo Barbieri a Gabriele Basilico, ad Alessandra Spranzi. Sono solo alcuni degli artisti le cui opere fotografiche sono raccolte nella mostra, a cura di Marcella Manni e organizzata dalla Fondazione Campori, dedicata alla fotografia in Italia tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, un periodo storico che ha impresso una forte accelerazione da un punto di vista tecnico, prima con la diffusione di computer e internet e poi del supporto digitale. Ma sono anche anni durante i quali ci si è dovuti confrontare da un lato con l’eredità culturale di Luigi Ghirri – scomparso nel 1992 – e dall’altro con esperienze di pratica e di ricerca oltre confine, iniziato già dalla fine degli anni Ottanta. 

fino al 10 dicembre 2023
Emilio Isgrò. Sillogismo del cavallo
Carpi (MO), Palazzo dei Pio
Inaugurata nell’ambito di festivalfilosofia 2023, la mostra, curata da Chiara Gatti e Marco Bazzini, raccoglie quarantasette opere tutte inerenti al mondo della filosofia a testimoniare l’intenso rapporto avuto dal Maestro con questa disciplina a partire dagli anni sessanta. A queste si aggiunge la serie dedicata a Pico della Mirandola con la cancellazione di venti volumi delle Conclusiones realizzata nel 2014 e in questa occasione esposta nel Palazzo dei Pio che ha un forte legame con la famiglia del filosofo. 

fino al 11 febbraio 2024
Carsten Nicolai. Strahlen / Raggi
Modena, FMAV – Palazzina dei Giardini
A cura di Lorenzo Respi, la mostra personale dell’artista e compositore tedesco Carsten Nicolai, conosciuto a livello internazionale con lo pseudonimo di Alva Noto, riunisce per la prima volta in Italia un nucleo significativo di opere di recente realizzazione e un progetto inedito nato durante il lockdown causato dalla pandemia Covid 19. Il titolo “Strahlen/Raggi” allude non solo alle leggi fisiche di propagazione delle particelle luminose e delle onde sonore, ma in termini poetici anche all’energia emanata dall’oggetto-opera d’arte concepito del genio creativo umano. Esplorando gli ambiti di transizione tra musica, arte e scienza, Carsten Nicolai intende superare le barriere percettive e sensoriali dell’uomo cercando di sintetizzare i fenomeni fisici, come il suono e la luce, in un’unica esperienza immersiva e plurisensoriale. 

fino al 11 febbraio 2024
Logos. Le immagini parlano
Modena, FMAV – Palazzo Santa Margherita
La mostra, a cura di Chiara Dall’Olio, raccoglie opere provenienti dalle collezioni di fotografia e disegno di Fondazione di Modena e Comune di Modena, ora gestite e valorizzate da FMAV. L’esposizione, inaugurata in occasione del festivalfilosofia, per questa edizione dedicato al tema parola, vuole mettere in luce il ruolo e l’utilizzo dell’immagine nel mondo attuale, come forma di comunicazione preponderante per veicolare idee, concetti, opinioni e nello specifico l’utilizzo massivo della fotografia (basti pensare ai social network) come medium sostitutivo alla parola. Partendo da questo presupposto il percorso espositivo, strutturato in quattro sezioni, si pone l’obiettivo di far percepire al pubblico la differenza e la complementarità fra la natura del linguaggio verbale e di quello visivo. 

fino al 11 febbraio 2024
Riccardo Guasco.  Regione e sentimento. Itinerari italiani illustrati
Modena, Museo della Figurina
Per questa mostra, a cura di Francesca Fontana. l’illustratore piemontese Riccardo Guasco ha realizzato 20 illustrazioni inedite, una per regione, in cui trovano posto paesaggi, costumi e prodotti tipici; accanto ad esse presenta altre opere legate a città e marchi del Belpaese, oltre al poetico video animato Italian way. La sua produzione entra in risonanza e in dialogo con le etichette d’albergo conservate nel Museo della Figurina: ormai cadute in disuso, le etichette per le valigie nascono nell’Ottocento per essere attaccate ai bagagli dei viaggiatori, dapprima per motivi pratici, per rintracciare la stazione o il porto di arrivo o evitare scambi di baule, successivamente come strumento pubblicistico. 





fino al 8 dicembre 2023
Foto/Industria 2023. GAME
Bologna, luoghi vari
Con GAME, nel 2023 la biennale Foto/Industria è dedicata al tema del gioco. Le dodici mostre – undici personali e una collettiva – costituiscono altrettante occasioni di approfondire, attraverso lo sguardo e la ricerca di artisti internazionali, alcuni specifici elementi del rapporto tra gioco e industria, indagandone le implicazioni e le ricadute negli ambiti della psicologia, dell’architettura, dell’economia, della storia, dell’ecologia, della politica, fino alle pulsioni più profonde dell’animo umano. Tra gli artisti in mostra, Olivo Barbieri, Ericka Beckman, Cécile B. Evans, Daniel Faust, Andreas Gursky, Erik Kessels, Danielle Udogaranya. Le mostre sono visitabili fino al 26 novembre e state prorogate fino al 8 dicembre, ad eccezione di “Playgrounds” a Palazzo Boncompagni.

fino al 2 dicembre 2023
Claudio Verna. Beautiful Life
Bologna, Labs Contemporary Art
La personale di Claudio Verna, a cura di Davide Ferri, non ha nessuna pretesa di esaustività, ma pur in modo inevitabilmente parziale, disegna un arco temporale molto ampio, la traiettoria di una ricerca durata tutta la vita, e compresa idealmente tra due estremità: gli anni Settanta, che coincidono con una delle stagioni più importanti del percorso dell’artista, uno dei protagonisti dalla Pittura Analitica, e il lavoro recente, capace di esprimere con rinnovata vitalità aspetti e qualità che appartengono alla pittura di Verna fin dagli esordi.

fino al 17 dicembre 2023
Sabotate con grazia: un’infestazione di CHEAP al MAMbo
Bologna, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Negli ultimi dieci anni, CHEAP ha abituato il pubblico a un’idea di arte pubblica effimera, instabile come la carta dei poster che affigge in strada, partigiana come i contenuti politici e transfemministi che ha disseminato sul paesaggio urbano della città: oggi, il progetto di arte pubblica su poster con base a Bologna, arriva al MAMbo per celebrare un decennale all’insegna del sabotaggio come pratica artistica trasformativa.

fino al 7 gennaio 2024
Andreas Gursky. Visual Spaces of Today
Bologna, MAST
La prima antologica in Italia di Andreas Gursky, considerato uno dei maggiori artisti del nostro tempo. Il suo nome, in particolare negli anni Novanta, è stato associato alle fotografie di grande formato. Le potenti immagini dell’artista tedesco aprono a nuove modalità di concepire il lavoro, l’economia e la globalizzazione e svelano visioni concrete di siti produttivi, centri di movimentazione delle merci, templi del consumo, nodi di trasporto, luoghi di produzione energetica e alimentare, sedi dell’industria finanziaria.

fino al 18 gennaio 2024
Crossing. Da Klimt a Basilé, da Sironi a Bauermaister
Bologna, CUBO – Museo d’impresa del Gruppo Unipol, Torre Unipol e Porta Europa
Il percorso espositivo raccoglie 22 lavori di artisti moderni e contemporanei tra i quali, come recita il sottotitolo, Klimt, Basilé, Sironi, Bauermeister, con l’obiettivo di rileggere il patrimonio del Museo in maniera non storicistica. L’itinerario di visita non tiene conto di mezzi e caratteristiche delle opere, ma si concentra sul loro contenuto articolandosi per nuclei di senso.

fino al 28 gennaio 2024
Bologna Fotografata. Persone, luoghi, fotografi
Bologna, Sottopasso di Piazza Re Enzo
Nuovamente “Bologna Fotografata”, come la prima fortunata mostra allestita nel 2017. Un percorso cronologico che va dalla fine dell’Ottocento ai primi anni Novanta del Novecento arricchito da “un nuovo racconto – spiega il curatore Giuseppe Savini – compiuto utilizzando i ritratti, le foto di cronaca, le immagini pubblicitarie, le schede della questura, gli album di famiglia e molto altro”.

fino al 11 febbraio 2024
Concetto Pozzati XXL
Bologna, Palazzo Fava
La prima grande mostra antologica dell’artista realizzata in una sede museale dopo la sua scomparsa nel 2017. Un percorso non cronologico ma suddiviso per temi attraverso le principali fasi della sua carriera, dal clima informale della fine degli anni ’50, passando per le opere iconiche della metà degli anni ’60, riconducibili al periodo “Pop”, fino alla produzione degli anni ’70 – la meno conosciuta – che risentì del clima concettuale e sperimentatore del tempo, per giungere alla pittura densa e carnosa degli anni ’80, ’90 e 2000.





fino 26 dicembre 2023
Arrigo Minerbi: il “vero ideale” tra liberty e classicismo

Ferrara, Castello Estense
La prima retrospettiva dedicata allo scultore prediletto da Gabriele d’Annunzio. «Spirito nervoso, agile, moderno» capace di farsi interprete delle tendenze liberty e del classicismo novecentesco, il ferrarese Arrigo Minerbi ha conosciuto negli anni Venti e Trenta del Novecento una grande notorietà, tanto da essere annoverato dalla critica «tra i maggiori del nostro tempo», «per altezza d’ispirazione, potenza creativa e sapienza tecnica». Questa mostra ripercorre per la prima volta l’intero arco della produzione di Minerbi ricollocandolo nel contesto artistico italiano di primo Novecento.



fino al 16 dicembre 2023
Renata Boero, Valentina D’Accardi, Alessandro Roma. Anemoni

Ravenna, Fondazione Sabe per l’arte
Realizzato nell’ambito di Ravenna Mosaico – VIII Biennale di Mosaico Contemporaneo, il progetto coinvolge tre artisti di generazioni diverse che, con differenti approcci creativi, riflettono sul rapporto tra natura, decorazione e frammento. Il titolo della mostra, “Anemoni”, richiama il tema della vegetazione che caratterizza i mosaici ravennati e in particolare i fiori simbolo di caducità e di fragilità. Ma la mostra, a cura di Irene Biolchini, fa anche riferimento a un percorso di rinascita, di cura dei traumi, di rapporto con le forze naturali come portatrici di distruzione e creazione.

fino al 14 gennaio 2024
BURRIRAVENNAORO

Ravenna, MAR Museo d’Arte della città di Ravenna
In occasione della VIII Biennale di Mosaico Contemporaneo il MAR presenta una mostra che documenta il ritorno di importanti opere del Maestro di Città di Castello nella città con cui Burri, negli anni Ottanta, aveva avviato un intenso rapporto artistico segnato dalla concezione di alcuni cicli di opere ispirate proprio alla storia e alla cultura artistica di Ravenna.

fino al 14 gennaio 2024
Strade e Storie. Paesaggi da Hokusai a Hiroshige

RaBagnacavallo (RA), Museo Civico delle Cappuccine
L’esposizione racconta la storia della tecnica della xilografia ukiyo-e (tradotto: immagini del mondo fluttuante) e di alcuni dei più importanti maestri che vi si sono dedicati – Hokusai e Hiroshige – divenuti ben noti anche in Europa quando alcune loro opere furono di ispirazione per gli impressionisti e più in generale per gli artisti che da metà dell’Ottocento si dimostrarono più aperti al rinnovamento della pittura.



fino al 19 novembre 2023
Sebastião Salgado. Amazônia
Milano, Fabbrica del Vapore
Per sei anni Sebastião Salgado ha viaggiato nell’Amazzonia brasiliana, fotografando la foresta, i fiumi, le montagne e le persone che vi abitano. La mostra, con oltre 200 opere, immerge i visitatori nell’universo della foresta mettendo insieme le impressionanti fotografie di Salgado con i suoni concreti della foresta. Il fruscio degli alberi, le grida degli animali, il canto degli uccelli o il fragore delle acque che scendono dalla cima delle montagne, raccolti in loco, compongono un paesaggio sonoro, creato da Jean-Michel Jarre.

fino al 7 gennaio 2024
Wes Anderson. Asteroid City
Milano, Fondazione Prada
In occasione dell’uscita del nuovo film di Wes Anderson, Fondazione Prada espone una selezione di scenografie originali, oggetti di scena, modellini, costumi e grafiche presenti nel film. Le installazioni immersive trasportano il pubblico nell’universo creativo dell’undicesima pellicola di Wes Anderson, ambientata nel 1955 in un’immaginaria città americana nel deserto.

fino al 7 gennaio 2024
Plessi sposa Brixia
Brescia, Area archeologica del Capitolium / Museo di Santa Giulia
La prima grande mostra che la città di Brescia dedica a Fabrizio Plessi: caratterizzata da installazioni digitali, videoproiezioni e digital walls monumentali finalizzati a creare un percorso immersivo e coinvolgente di altissime tecnologie, luce, suono e immagini in movimento, specificamente dedicato alle vestigia e al patrimonio cittadino. Un progetto pioneristico che si inserisce nel format espositivo Palcoscenici archeologici inaugurato con le monografiche su Francesco Vezzoli (2021) ed Emilio Isgrò (2022).

fino al 21 gennaio 2024
Jimmy Nelson. Humanity
Milano, Palazzo Reale
Attraverso 65 fotografie di grandi dimensioni, appartenenti ai cicli più famosi della produzione di Nelson, la mostra documenta l’evoluzione creativa dell’autore, che ha trascorso la vita viaggiando per il mondo e fotografando alcune delle culture indigene più a rischio di scomparsa, raccontando gli usi e i costumi tradizionali che si sono preservati in un pianeta sempre più globalizzato e facendo emergere anche le loro emozioni.





fino al 15 ottobre 2023
Lina Pallotta. Volevo vedermi negli occhi
Prato, Centro Pecci
“Volevo vedermi negli occhi” è la prima mostra personale in un’istituzione pubblica italiana della fotografa Lina Pallotta (1955, vive a Roma). Dagli anni ’80, Pallotta ha lavorato a progetti fotografici con un’accentuata attenzione politica ed etica, riconoscendo al medium un forte compito sociale. Il Centro Pecci presenta una selezione delle fotografie del progetto “Porpora”, scattate a Porpora Marcasciano, attivista trans. Le due si incontrano dallo stesso lato delle barricate in una Napoli calda durante gli anni ’70 e stringono un profondo legame.



fino al 25 febbraio 2024
Africa. Le collezioni dimenticate
Torino, Musei Reali | Sale Chiablese
A Torino ecco Le collezioni dimenticate africane, ora per fortuna non più. Oltre 150 oggetti tra statue, utensili, amuleti, gioielli, armi, scudi, tamburi e fotografie provenienti dalle collezioni sabaude e dal MAET di Torino, con prestiti da Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino e dal Museo delle Civiltà di Roma.





dal 7 ottobre 2023 al 28 gennaio 2024
incontrare Christian Martinelli
Merano (BZ), Kunst Meran Merano Arte
Artista e fotografo autodidatta, Christian Martinelli ha realizzato reportage in tutto il mondo (dall’Europa dell’est al Sudamerica, fino ad Haiti), dedicandosi parallelamente a una serie di progetti fotografici incentrati sui temi del viaggio, della memoria, della vulnerabilità, della relazione tra uomo e natura. La retrospettiva propone di “incontrare” Christian Martinelli non solo attraverso un’importante selezione dei suoi lavori, ma anche tramite strumentazioni fotografiche e oggetti di arredo a lui appartenuti e spesso da lui costruiti. La mostra personale – a cura di Ursula Schnitzer e Anna Zinelli, integrata dalla sezione “La possibilità d’azione di un lascito d’artista” a cura di BAU – Istituto per l’arte contemporanea e l’ecologia (Simone Mair e Lisa Mazza) – cade a un anno dalla prematura scomparsa di Christian Martinelli (Merano, 1970 – Innsbruck 2022).


Mostre a Roma


fino al 15 ottobre 2023
Peggy Kleiber. Tutti i giorni della vita (fotografie 1959-1992)
Roma, Museo di Roma in Trastevere
Prima mostra in Italia della fotografa Peggy Kleiber. Due valigie, mai aperte, contenenti 15.000 fotografie scattate tra la fine degli anni ‘50 e gli anni ’90: la mostra nasce da questo incredibile ritrovamento, arrivato dopo la sua morte, nel 2015. In seguito la famiglia decide di valorizzare e rendere pubblico questo importante patrimonio rimasto a lungo nascosto. Fotografa non professionista, poi divenuta insegnante, centra la sua ricerca nel punto d’incontro tra storia privata e storia collettiva. Le sue fotografie, tutte scattate con la sua inseparabile Leica M3, raccontano istanti intimi di vita e al contempo narrano luoghi, atmosfere e eventi collettivi durante 40 anni.


immagine in evidenza: Evan Roth, in mostra a Palazzo Santa Margherita