Officina Typo è un laboratorio artigianale di Modena che vuole preservare e valorizzare la stampa tipografica con torchi a mano e caratteri mobili
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Officina Typo: la tradizione ha un gran futuro

Antiche tecniche, lezione delle avanguardie, gusto contemporaneo: Ebe, Gina e Silvano hanno creato a Modena un laboratorio gioiello

Nel 2011 a Modena è nata Officina Typo. Un progetto portato avanti da un collettivo familiare che ha deciso di utilizzare un metodo antico con un approccio moderno, ironico e minimale.

Quando e come è nata l’idea di Officina Typo?
Officina Typo è un laboratorio artigianale che vuole preservare e valorizzare la stampa tipografica con torchi a mano e caratteri mobili. Il nostro motto è: macchine antiche per un design moderno. Abbiamo scelto di dedicarci alla stampa lenta, alla bellezza del fatto artigianalmente dove la mente e le mani viaggiano insieme. Siamo tornati alle mani sporche, all’odore dell’inchiostro, alla carta da tagliare e piegare a mano. Siamo Ebe, Gina e Silvano, un collettivo familiare. Officina Typo è nata nel 2011 dalla volontà di Gina e Silvano, per riprendere un amore giovanile verso la tipografia che hanno conosciuto durante la frequentazione della Scuola del Libro di Urbino; dal 2012 si è aggregata anche Ebe.

Cosa c’è di antico e cosa c’è di contemporaneo nel vostro lavoro?
La tipografia non è più commercialmente competitiva nella civiltà dell’immagine e della comunicazione digitale, ma ha trovato una sua nicchia nella stampa d’arte e di pregio. La tipografia non necessita di passaggi chimici, di circuiti stampati, di programmi né sistemi operativi e si stampa anche senza corrente elettrica. Servono caratteri, inchiostro e immagini che si possono ottenere da qualsiasi supporto si possa incidere o ritagliare (legno, linoleum, gomma, cartone…). La tipografia può essere reinterpretata e si possono creare stampati anche molto sofisticati e accompagnata alla fantasia può offrire ancora molto all’espressività. La tipografia è ritorno alle origini, alla carta a mano, alla carta cotone dove si vede l’impronta dei caratteri, dove un carattere segnato dal tempo (e dai tarli malefici) racconta il suo vissuto. Di contemporaneo c’è l’approccio. Dal momento che utilizziamo un metodo antico non significa che riproduciamo modelli del passato. Il nostro è un approccio moderno, ironico e minimale, nonostante utilizziamo macchinari vecchi e caratteri quasi centenari.

Che tipo di prodotti realizzate? Chi sono i vostri clienti?
Realizziamo micro-edizioni a tiratura limitata di poster, libri e giochi. E queste sono le nostre autoproduzioni, cioè progetti ideati e realizzati da noi in Officina Typo. Stampiamo anche libri d’artista e stampe d’arte in collaborazione con artisti o con chiunque abbia un progetto personale che vuole finalmente realizzare. C’è anche un lato più commerciale di Officina Typo, ovvero progettazione e stampa di partecipazioni di nozze, inviti, biglietti ricordo di eventi importanti, biglietti da visita, carte intestate, cover di tesi di laurea, cover di album fotografici, cover di cd musicali e poster personalizzati.

Gutenberg, Bodoni… Quali sono gli eroi dei tipografi?
Certo Gutenberg, Bodoni, Manuzio… Ma ci sono anche tanti artisti che hanno giocato con la tipografia e con l’oggetto libro, pensiamo al libro imbullonato di Depero o ai libri illeggibili di Munari. Per quel che riguarda il mondo artistico, i nostri riferimenti sono le avanguardie storiche dal futurismo al dadaismo al Bauhaus. Tutti movimenti che hanno approcciato alla tipografia in modo dirompente, rivoluzionando la forma, rompendo gli schemi e facendo probabilmente impazzire i tipografi di allora!

Qual è la realizzazione di cui andate più fieri?
I progetti più sentiti sono di solito i progetti più elaborati, che hanno richiesto grande progettazione e fasi di stampa con più matrici a più colori. Cito alcuni fra i più complessi che potete vedere sul nostro sito: “Cité radieuse”, omaggio a Le Corbusier che ritrae una sezione della Unitè d’habitation di Marsiglia, “Abbecedario tipografico”, interamente composto con caratteri mobili, e “Alfabeto futurista”, creato con una composizione di matrici geometriche incise a mano e stampato a quattro colori.


Come avete fatto” è una rubrica pubblicata nella versione cartacea di TIPO magazine.