Giovan Battista Moroni, Il cavaliere in rosa, 1560, olio su tela 216 x 123 cm
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“L’ultimo romantico”, l’omaggio della Magnani-Rocca al suo fondatore

Sabato 12 settembre alla Fondazione Magnani-Rocca apre al pubblico la mostra “L’ultimo romantico”, un ricco omaggio espositivo al suo fondatore.

Sabato 12 settembre 2020, dopo la sospensione per il contenimento della diffusione del Coronavirus, alla Fondazione Magnani-Rocca apre al pubblico la mostra “L’ultimo romantico“, un ricco omaggio espositivo al suo fondatore, Luigi Magnani, che trasformò la sua dimora a Mamiano di Traversetolo in una casa-museo sontuosa e sorprendente, la “Villa dei Capolavori”.

Henri Matisse, Odalisque sur la terrasse, 1922, acquatinta su carta
Henri Matisse, Odalisque sur la terrasse, 1922, acquatinta su carta

Luigi Magnani (1906-1984), uno dei massimi collezionisti di opere d’arte al mondo, nella sua casa delle meraviglie realizzò un vero Pantheon dei grandi artisti di ogni epoca, un tempio che si andò animando lentamente con l’acquisizione di dipinti e arredi unici, dai Morandi e i fondi oro degli inizi, poi il Tiziano, il Goya, fino al Monet, ai Renoir e al Canova degli ultimi anni della sua vita, in un processo di identificazione spirituale con le opere che giungevano ad abitare la sua dimora presso Parma come la scena della sua vita intellettuale.

Renato Guttuso, Natura morta con pianoforte, 1947, olio su tela, 41 x 55 cm
Renato Guttuso, Natura morta con pianoforte, 1947, olio su tela, 41 x 55 cm

Oltre cento opere da musei e collezioni

La mostra, con oltre cento opere provenienti da celebri musei e prestigiose collezioni, intende raccontare nei saloni destinati alle mostre temporanee – in parallelo alla sua Raccolta d’arte permanente, allestita nei saloni storici della Villa – la figura di Luigi Magnani, che amava il dialogo tra la pittura, la musica, la letteratura, attraverso i suoi interessi e le personalità che frequentò o alle quali si appassionò.

Francisco de Goya y Lucientes, La famiglia dell'infante don Luis, 1783-84, olio su tela
Francisco de Goya y Lucientes, La famiglia dell’infante don Luis, 1783-84, olio su tela

Intellettuale di primo piano nella cultura italiana del Novecento, nonché frequentatore dei più esclusivi salotti del suo tempo, fu tra i fondatori di Italia Nostra. L’esposizione – a cura di Stefano Roffi e Mauro Carrera – presenta dipinti, ritratti, autoritratti e documenti autografi dei celebri artisti, critici, musicisti, letterati, registi, aristocratici, capitani d’industria frequentati da Magnani, da Bernard Berenson a Margaret, sorella della regina d’Inghilterra, da Eugenio Montale allo stesso Giorgio Morandi. Inoltre, omaggi pittorici alla passione per la musica di Magnani, resi dai più grandi artisti italiani del Novecento, da Severini a de Chirico a Guttuso a Pistoletto, importanti strumenti musicali antichi, i segreti della Villa, svelati eccezionalmente al pubblico.

Milton Gendel, Luigi Magnani e la Principessa Margaret d'Inghilterra nella Villa dei Capolavori, 1984
Milton Gendel, Luigi Magnani e la Principessa Margaret d’Inghilterra nella Villa dei Capolavori, 1984

Infine, il sogno di altri “capolavori assoluti” inseguiti da Magnani ma non conquistati, che in occasione della mostra raggiungeranno la Villa dei Capolavori e verranno svelati. Il primo grande sogno realizzato è il celeberrimo dipinto “Il cavaliere in rosa” di Giovan Battista Moroni, capolavoro cinquecentesco, gemma di Palazzo Moroni a Bergamo, che, dopo la Frick Collection di New York, viene ora esposto alla Fondazione Magnani-Rocca per la durata della mostra.

“L’ultimo romantico. Luigi Magnani il signore della Villa dei Capolavori” si potrà visitare fino al 13 dicembre 2020.


Immagine in evidenza: Giovan Battista Moroni, Il cavaliere in rosa, 1560, olio su tela 216 x 123 cm (dettaglio)