Pittura, scultura, fotografia, architettura, grafica, design. La nostra guida aggiornata alle mostre da vedere in programma a Reggio Emilia, Parma, Modena, Bologna, in Romagna, a Milano, Torino e in Toscana.
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dal 5 settembre al 26 ottobre 2025
Contro la guerra. Sguardi e immaginari
Reggio Emilia, Palazzo dei Musei
Una mostra, parte del Festival di Emergency in programma dal 5 al 7 settembre, che esplora l’impatto fisico, psicologico, sociale e politico della guerra attraverso immagini e installazioni immersive. Un percorso, attraverso diversi livelli visivi e gradi di coinvolgimento, nella guerra. Così come nella resistenza etica di chi vi si oppone, praticando la disobbedienza civile, protestando pubblicamente, rivendicando disarmo e solidarietà. E curando le ferite, come fa Emergency. Tratte dall’archivio storico, le grandi fotografie in bianco e nero sulle attività di cura si alternano ai poster di CHEAP e a quelli di artiste e artisti dall’Italia al Brasile, dalla Spagna alla Polonia. Geografie lontane, sensibilità diverse, accomunate dalla convinzione che “nessuna guerra è inevitabile”, che “la guerra non restaura diritti, ridefinisce poteri”. E che le prime vittime di ogni conflitto sono i civili.
fino al 14 settembre 2025
Marco Maria Zanin. Acacia
Reggio Emilia, Palazzo dei Musei
Il progetto nasce da una storia personale dell’artista: la perdita della sorella gemella prima della nascita, da lui chiamata, affettuosamente, Acacia. Attraverso un linguaggio visivo che intreccia scultura, fotografia, ceramica, bronzo, vetro e tessitura, l’artista costruisce un corredo funebre contemporaneo, in cui i manufatti si relazionano con i reperti archeologici della collezione. Il progetto si fonda su un’idea di passaggio e trasformazione, dove la memoria del corpo, le emozioni e il lutto diventano materia viva, in grado di generare nuove possibilità di relazione con il passato e con il futuro. La mostra si articola attraverso elementi realizzati in collaborazione con artigiani selezionati insieme alla Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, istituzione non-profit la cui missione è proprio la tutela dell’artigianato artistico, partner culturale del progetto. La fotografia, infine, completa il percorso espositivo con un racconto visivo che ripercorre il ciclo della vita e della perdita, muovendosi tra ricerca scientifica, documentazione antropologica e immaginario poetico.
fino al 31 ottobre 2025
Banditi e ribelli: La guerra partigiana in Italia 1943–1945
Reggio Emilia, Tecnopolo
La mostra “Banditi e ribelli”, organizzata da Istoreco, vuole sfuggire alla retorica che a volte caratterizza manifestazioni o pubblicazioni sulla Resistenza. La Resistenza non rappresentava la maggioranza, ma riesce a coinvolgere una parte significativa della popolazione italiana. Pur essendo un movimento clandestino la Resistenza unisce comunisti, socialisti, democristiani, addirittura monarchici o anche anarchici nella lotta contro i fascisti e i nazisti. Ma non bastano gli ideali: sono proprio la sconfitta militare e la disintegrazione dell’esercito italiano a rendere possibile il progetto di una guerra di liberazione. La mostra “Banditi e ribelli” narra questo tortuoso sviluppo, le difficoltà, la complessità ma anche il fascino e i meriti della guerra partigiana in Italia tra il 1943 e il 1945.
fino al 16 novembre 2025
Viviane Sassen. This Body Made of Stardust
Reggio Emilia, Collezione Maramotti
Un’ampia esposizione personale di Viviane Sassen composta da oltre cinquanta fotografie e un’opera video realizzate dal 2005 al 2025, con alcuni nuovi lavori ideati specificamente per questa mostra che si inserisce nella XX edizione del festival Fotografia Europea. Riuniti intorno al concetto e all’iconografia del memento mori, gli scatti esposti tracciano ramificate traiettorie sulle infinite possibilità e sfumature della vita, feconda, intensa e traboccante quanto intrinsecamente fragile.
fino al 31 agosto 2025
Da Serafini a Luigi. L’uovo, lo scheletro, l’arcobaleno
Fontanellato (PR), Labirinto della Masone
Nel decimo anno dalla nascita del Labirinto una mostra dedicata a Luigi Serafini, una delle personalità più legate a Franco Maria Ricci che nel 1981 pubblicò il Codex Seraphinianus dell’allora sconosciuto artista. “Da Serafini a Luigi. L’uovo, lo scheletro, l’arcobaleno” intende ripercorrere grazie a un percorso originale e un allestimento site-specific, tutta la carriera dell’artista rispettando l’unica cronologia da lui stesso mai accettata, ossia la tripartizione tra epoca pre-Codex, epoca Codex ed epoca post-Codex. Dal celebre Serafini al più intimo Luigi, il percorso accompagna alla radice del sogno, inseguendo le ispirazioni del mondo reale che la sua immaginazione ha poi sviluppato nei folli mondi di quest’opera unica.
fino al 21 settembre
Paradise Lost
Modena, Palazzina dei Giardini e Museo della Figurina
La seicentesca Palazzina dei Giardini Ducali accoglie un lussureggiante paradiso di fiori, piante, farfalle, uccelli e animali di ogni tipo e specie creato per l’occasione dai Fallen Fruit (gli artisti David Allen Burns e Austin Young). Il duo s’ispira alle immagini di collezioni storiche conservate al Museo della Figurina creando un ambiente immersivo che pervade tendaggi e pareti ricostruendo, appunto, una sorta di “paradiso perduto”. Le loro opere, a partire dalle mappe degli alberi da frutto pubblici realizzate a Los Angeles nel 2004, hanno sempre una stretta connessione con gli spazi urbani e con la propensione a “condividere il mondo con gli altri”.
fino al 7 settembre 2025
Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo
Bologna, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
La dimensione ironica carica di potere immaginativo di Bruno Munari, l’irriverenza di Piero Manzoni, la vertigine del paradosso di Gino De Dominicis. L’ironia si intreccia con la sfera politica con Piero Gilardi e Michelangelo Pistoletto, la sfida agli stereotipi femminili di Tomaso Binga e Mirella Bentivoglio, la sperimentazione linguistica del nonsense di Adriano Spatola e Giulia Niccolai. Con Maurizio Cattelan, Paola Pivi e Francesco Vezzoli l’accostamento contraddittorio tra soggetti e situazioni sfrutta l’ironia per svelare le incongruenze del presente, mentre Chiara Fumai e Italo Zuffi con le loro opere smascherano le regole non scritte del sistema dell’arte. E poi ancora il duo artistico Eva e Franco Mattes che, attingendo al linguaggio dei meme diffusi in modo massivo sul web, rivelano una forma umoristica che caratterizza oggi la rete. Pensata per gli spazi della Sala delle Ciminiere, con più di 100 opere e documenti d’archivio di oltre 70 artisti, l’esposizione, a cura di Lorenzo Balbi e Caterina Molteni, attraversa un arco di tempo di circa settant’anni – dagli anni Cinquanta a oggi – proponendosi di ripercorrere la storia dell’arte italiana tramite il tema dell’ironia.
fino al 21 settembre 2025
Jack Vettriano
Bologna, Palazzo Pallavicini
Prima mostra nel nostro paese del noto artista scozzese di origine italiana. I suoi quadri ricordano il genere noir, spesso con tematiche romantiche e nudi in primo piano, e con il suo stile peculiare che evoca atmosfere sensuali e dimensioni scenografiche, Vettriano ha saputo affascinare il grande pubblico fin dalla sua prima esposizione nel 1988 alla Royal Scottish Academy. Da quel momento e fino ai giorni nostri l’interesse per il suo lavoro è costantemente aumentato e nel 2004 la Regina Elisabetta lo ha insignito dell’onorificenza OBE per i servizi alle arti visive.
fino al 28 settembre 2025
Mohamed Bourouissa. Communautés. Projets 2005-2025
Bologna, MAST
Fondazione MAST ospita la più ampia mostra personale dell’artista franco-algerino Mohamed Bourouissa mai realizzata in Italia. L’esposizione, a cura di Francesco Zanot, comprende quattro serie – “Péripherique”, “Horse Day”, “Shoplifters” e l’inedita “Hands” – e descrive l’evoluzione dell’artista dagli esordi sino ad oggi. Attraverso opere già iconiche e altre inedite, fotografie, film e oggetti realizzati con materiali industriali, “Communautés” non solo traccia il percorso di due decenni di lavoro di Bourouissa, ma indaga anche la trasformazione della fotografia nel contesto contemporaneo, rivelando la complessità delle relazioni tra individui e società in un’epoca di profondi cambiamenti.
fino al 8 febbraio 2026
Georges Simenon. Otto viaggi di un romanziere
Bologna, Galleria Modernissimo
Sulle tracce di Georges Simenon: una mostra che è un lungo viaggio alla ricerca delle radici del genio, attraverso i suoi stessi viaggi, le sue carte, i film tratti dalle sue opere, le fotografie che ha realizzato durante i suoi reportage in Francia, in Europa, in Africa, il liégeois diventato cittadino del mondo, lo scrittore che cercando se stesso seppe raccontare le paure, le ossessioni, le atmosfere del Secolo breve.
fino al 30 settembre 2025
Antonio D’Agostino. Immagini Fluxus – Fotografie degli anni ’70
Rimini, Palazzo del Fulgor
Un omaggio all’artista sperimentale Antonio D’Agostino (1938–2025), che ha documentato con il suo obiettivo fotografico l’energia rivoluzionaria del movimento Fluxus. Fondato da George Maciunas negli anni ’50 in America, Fluxus si è poi diffuso capillarmente in Europa e Giappone grazie ad una rete di grandi artisti, che durante gli happening e le performance si sono lasciati fotografare da Antonio D’Agostino ad Art Basel nel 1974. L’esposizione raccoglie video degli anni ‘60 e più recenti, una quarantina di fotografie in bianco e nero che catturano momenti iconici con protagonisti come Nam June Paik, Charlotte Moorman, Giuseppe Chiari, Takako Saito, Joe Jones, Geoffrey Hendricks e altri esponenti di spicco dell’arte d’avanguardia.
fino al 31 agosto 2025
Saul Leiter. Una finestra punteggiata di gocce di pioggia
Monza, Belvedere Villa Reale
Prima grande mostra italiana dedicata a Saul Leiter. Mentre i suoi contemporanei cercavano di catturare la grandezza e la modernità di New York, Leiter ha intrapreso una strada radicalmente diversa. Ha trasformato i momenti quotidiani in composizioni liriche e intimiste, trovando poesia nel vapore che sale dai tombini, negli ombrelli sotto la pioggia e nei riflessi delle vetrine, un realismo fiabesco composto da persone, oggetti, strade, pioggia, neve, elementi più sbirciati che osservati.
fino al 29 settembre 2025
Thierry De Cordier. Nada
Milano, Fondazione Prada
Il progetto espositivo riunisce dieci dipinti di grandi dimensioni della serie “NADA”, realizzati tra il 1999 e il 2025. Le prime opere di questa serie nascono dall’esplicita volontà dell’artista di cancellare l’immagine della crocifissione. Le opere che ne derivano non sono più una forma di pittura negativa, ma un tentativo ultimo di sperimentare, per usare le parole dell’artista, la “grandezza del nulla”.
fino al 2 novembre 2025
Davide Stucchi. Light Lights
Prato, Centro Pecci
La prima personale di Davide Stucchi (Vimercate, 1988) in un’istituzione italiana. L’esposizione presenta sculture realizzate dall’artista tra il 2019 e il 2025 ispirate al tema della luce, che trasformano la percezione dello spazio espositivo e del corpo di chi visita la mostra. Attraverso un gruppo eterogeneo e scherzoso di luci, Stucchi crea un ambiente immersivo che si rivela progressivamente. Un attraversamento che suggerisce una coreografia di gesti, sguardi e movimenti, che invitano a riflettere sulla fugacità di incontri e momenti di vita, luminosi o avvolti nell’oscurità.
fino al 21 settembre 2025
Alfred Eisenstaedt
Torino, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
Una mostra dedicata all’autore della famosa immagine “V-J Day in Times Square”, uno dei principali fotografi della rivista “Life”, per la quale ha raccontato il mondo e la sua contemporaneità attraverso uno sguardo divertito e indagatore. A trent’anni dalla morte di Alfred Eisenstaedt e a ottanta dalla realizzazione del celebre scatto, l’esposizione curata da Monica Poggi presenta una selezione di 170 immagini, molte delle quali mai esposte, a partire dai primi scatti nella Germania degli anni Trenta, dove realizzò le inquietanti fotografie ai gerarchi nazisti, tra cui quella celeberrima a Joseph Goebbels. La mostra – la prima in Italia dal 1984 – ripercorre tutto l’arco della sua carriera, passando dalla vita vertiginosa degli Stati Uniti del boom economico, al Giappone post-nucleare, fino alle ultime opere realizzate negli anni Ottanta.
fino al 21 settembre 2025
Sebastião Salgado. Ghiacciai
Rovereto (TN), MART
Nell’anno internazionale dedicato ai ghiacciai, il nuovo grande progetto espositivo di Sebastião Salgado. Tra gli artisti più noti del mondo, fotografo, attivista e umanista, nel corso della sua lunga carriera Salgado ha raccontato profondi cambiamenti sociali, ambientali ed economici, dando voce agli ultimi del pianeta. In anni recenti ha dedicato centinaia di scatti a uno degli ambienti naturali più suggestivi e allo stesso tempo uno degli ecosistemi più a rischio: quello delle nevi perenni.
immagine in evidenza: Viviane Sassen, Untitled from Roxane II, 028, 2017